Ho male all’orecchio, ma l’otorino dice che è tutto a posto.
Mi fa male aprire la bocca e non riesco a masticare dal dolore alla mandibola.
Mi sono svegliata e avevo la bocca bloccata, impossibile aprirla, perché mi faceva male.
Sono le tipiche espressioni di chi mi porta la sua esperienza di dolore mandibolare. Un dolore che
- può comparire all’improvviso
- può diventare una presenza costante e disturbante che rende difficile mangiare, dormire. Vivere
- non viene creduto o riconosciuto se non dopo molto tempo e molti consulti specialistici
Il dolore mandibolare può essere accompagnato anche dalla presenza di
- rumori articolari durante i movimenti della bocca, come scrosci o click
- difficoltà e limitazione di ampiezza dei movimenti, come aprire o chiudere la bocca
- cefalee o dolore in zone specifiche del viso o della testa
Il dolore acuto è un incidente, se curato bene, passa. Se diventa cronico è una condanna. Il mio compito è riconoscerlo, arginarlo e dare alla persona che ne soffre gli strumenti per gestirlo.
Cosa è importante sapere?
- Che la prima azione è inquadrare correttamente il problema con una visita specialistica condotta da chi è preparato e aggiornato sull’argomento. La visita è il momento più importante e spesso è anche l’unico che sarà necessario per risolvere il problema.
- Che il più delle volte il problema è legato a un sovraccarico dell’articolazione della bocca (articolazione temporo mandibolare, ATM) dovuto ad attività muscolari ripetitive e sostenute che avvengono di notte (bruxismo notturno) o di giorno (bruxismo della veglia) senza che il paziente ne sia consapevole.
- Che, come per molte altre articolazioni, il trattamento efficace si ottiene con il controllo e la riduzione dell’eccessiva attività muscolare, lo “scarico” temporaneo dell’articolazione con una stampella (il bite), esercizi di fisioterapia. A volte può essere utile anche una terapia antidolorifica di appoggio.