Luisa, la chiamo così, è una simpatica ragazzina di 10 anni con due occhi neri attenti e sorridenti. E’ qui da me per uno dei soliti controlli annuali. Un bel sorriso, una bocca ordinata, denti pulitissimi, nessun problema apparente. Solo in ritardo, rispetto all’età, nella sostituzione dei denti da latte. Una situazione che può capitare e che non crea problemi. Richiede solo di essere monitorata nel tempo. In fondo, spiego alla mamma, rispecchia le diversità di sviluppo di ciascuno: c’è chi è precoce e chi si prende più tempo per crescere. La cosa importante è che tutto avvenga in ordine.
La mamma, però è preoccupata. “Dottoressa, in classe di Luisa tutti hanno i denti che cadono, lei è l’unica cui non succede. E da qualche mese poi, sente spingere i denti, una sensazione che è peggiorata in queste settimane e le dà parecchio fastidio. Non è che i denti nuovi stanno spingendo? Magari con una radiografia si vede qualcosa?”
“Quali sono i denti che ti danno fastidio?” Chiedo a Luisa che mi indica i settori laterali, dove ci sono i molarini da latte. “Ti danno fastidio alla mattina appena sveglia o durante il giorno?” Mi dice che spesso le capita nel primo pomeriggio, appena torna da scuola. Ma a volte si sveglia con i denti che le danno un po’ fastidio e anche con un po’ di mal di testa alle tempie. “Il fastidio e il mal di testa passano da soli o la mamma ti dà qualche medicina?” Fortunatamente, tutti questi sintomi passano da soli, per il momento.
Chiedo allora alla mamma come sta andando a scuola Luisa. “E’una bambina molto brava, ha tutti bei voti. Certo, è stato un anno molto stressante per lei come per i suoi compagni. Soprattutto in quest’ultimo periodo. Prima la DAD, poi a scuola, tanti compiti e verifiche, specie in queste ultime settimane. E poi Luisa è una bambina che ci tiene.”
“Insomma, una brava bambina che si impegna anche se è stanca e un po’ sotto pressione perché ci tiene” riassumo guardando entrambe. Lo sguardo della mamma è sorpreso e quasi sollevato. “Probabilmente Luisa sta scaricando la tensione accumulata in questi mesi di un anno molto fuori dall’ordinario. E lo sta facendo come capita a molti, senza che se ne rendano conto: stringendo i denti. Se lo fa abbastanza a lungo, alla fine rimangono indolenziti e le danno “fastidio”. Che le capiti tornata da scuola è indicativo. Anche il mal di testa nella zona delle tempie può avere la stessa causa, perché i muscoli di quell’area si attivano quando chiudiamo la bocca. Se rimangono contratti per tanto tempo, anche se debolmente, alla fine risultano indolenziti e provocano il “mal di testa”. Dal momento che capitano al mattino, è probabile che questo “serramento” involontario si verifichi anche di notte.”
“Cosa possiamo fare?”
“Per fortuna mancano pochissime settimane alla fine della scuola. Probabilmente con l’inizio delle vacanze questi sintomi diminuiranno spontaneamente. Nel frattempo, vi suggerisco un paio di buone routine per la notte: niente tv, cellulare o computer per almeno un’ora prima di andare a letto. Almeno mezz’ora all’aria aperta tutti i pomeriggi a giocare. Una buona camomilla o una tisana prima di coricarsi e magari con l’aggiunta, ogni tanto, di un bel massaggio alle tempie fatto dalla mamma. Non c’è medicina migliore”.
Mi sorridono entrambe. Ci lasciamo con l’intesa che se il problema persiste ci rivedremo. Se, come immagino, non succederà, torneranno a fine anno per monitorare la permuta dentale.